SARA Ink riforma l’offerta digitale, tra fashion e home textile, grazie a Nassenger 10

| 12 maggio 2022

La stamperia comasca ha adottato la piattaforma di stampa inkjet proprietaria di Konica Minolta per offrire prodotti tessili sempre più qualitativi ed eco-sostenibili


Se Como è considerata la capitale mondiale della seta, da quasi trent’anni la città lariana è anche il cuore pulsante del “digital textile”, ovvero di un approccio alla produzione fondato su un ecosistema di competenze di design, processo, chimica e meccanica senza eguali, che sin dall’inizio si è avvalso di tecnologie inkjet di fabbricazione giapponese, integrate e rivisitate. L’esigenza di digitalizzare la stampa tessile nasce, come per altre filiere complesse e globalizzate, dalla compressione di tempi di consegna e marginalità, e dagli accresciuti requisiti qualitativi. Un trend che ha indotto gli operatori del distretto tessile comasco ad abbracciare la tecnologia inkjet, convertendo la quasi totalità dei propri volumi di stampa. Fondata nel 1922, controllata dalla famiglia Tessuto da quattro generazioni e forte di due siti produttivi, Clerici Tessuto è una delle principali aziende a ciclo completo del distretto. Le attività del gruppo includono ricerca ed innovazione nei filati e nelle tecniche di tessitura, orditura e stampa, per rispondere alle richieste di una clientela sempre più esigente. Nel 2006, Clerici Tessuto ha costituito SARA Ink, una controllata dedicata alla stampa digitale. Per sostenere e ampliare la sua offerta digitale, a luglio 2021, SARA Ink ha installato una stampante inkjet industriale Konica Minolta Nassenger 10.

Un micrococosmo digitale per servire clienti premium

Oltre a fornire stampa a Clerici Tessuto, SARA Ink pone la sua capacità produttiva al servizio di rivenditori e piccole stamperie meno attrezzate. Per questo, l’azienda è completamente indipendente e guidata da un management giovane e motivato. Dal 2016, la pianificazione delle attività aziendali è coordinata dalla Planning Manager, Domenica Restieri. Al suo fianco, dal 2020, c’è Simone Romanò, tecnico e responsabile di produzione con oltre un decennio di esperienza nel campo del digitale. Con nove stampanti inkjet tessili industriali, 40 collaboratori e e una superficie produttiva di 2.500 m², SARA Ink realizza in prevalenza tessuti stampati per abbigliamento, tra cui foulard e sciarpe in seta con stampa bifacciale. Nei comparti del tessile per la casa e degli accessori (in costante crescita), la produzione include cuscini, tendaggi, parati e rivestimenti per divani e poltrone d’alta gamma, commissionati sia da grandi marche internazionali che da piccoli designer e retailer.

«Stampiamo su fibre naturali, come seta, cotone, lino e lana, ma anche su poliestere e fibre sintetiche», spiega Restieri. «La nostra caratteristica è un servizio just-in-time. In 24 ore andiamo dall’idea alla spedizione del campione stampato, ovunque nel mondo».

Il workflow produttivo inizia nell’ufficio tecnico, dove un team di grafici e stilisti analizza i file digitali, li interpreta secondo l’intento coloristico del singolo cliente, realizza le varianti cromatiche e crea i file di stampa definitivi. Ogni giorno, il team di SARA Ink si riunisce con i responsabili degli uffici stile e, per quei clienti che non hanno competenze di software e grafica vettoriale, è in grado di digitalizzare un’intera collezione partendo dai bozzetti cartacei. Oltre agli applicativi di Adobe Creative Suite, l’azienda si avvale di CAD tessili e plugin per Photoshop, nonché dei software di gestione colore e dei RIP Inédit.

Promotori del digitale in un mondo tradizionale

Negli ultimi dieci anni, SARA Ink ha incrementato la sua capacità produttiva, effettuando upgrade delle sue linee inkjet, e introducendo la tecnologia sublimatica. Per stampare efficacemente ogni fibra, l’azienda impiega sia coloranti inkjet reattivi, che acidi e dispersi, con stampanti dedicate alle singole chimiche d’inchiostro.

«Prima il digitale era riservato alla prototipazione di lavori a 10 o 12 colori, che poi venivano eseguiti in serigrafia a quadri o a cilindri», racconta Restieri. «Ma in pochi anni l’evoluzione esasperata della supply chain ha imposto nuovi standard qualitativi e abbattuto i tempi dall’idea al capo finito. Una rivoluzione che ha reso la tecnologia analogica obsoleta».

Per aderire a standard qualitativi e ambientali sempre più stringenti, nel 2020, il board dell’azienda comasca ha avviato un piano pluriennale di investimenti per il rinnovamento del parco macchine.

La rivoluzione di Nassenger 10

Dopo aver valutato l’offerta dei principali costruttori, SARA Ink ha scelto di puntare su Nassenger 10, l’ammiraglia della gamma di stampanti tessili multi-pass di Konica Minolta, in formato 1.850 mm. Equipaggiata con 81 teste Konica Minolta KM1024ISAE da 1024 ugelli (9 per colore) con goccia variabile da 7 a 54 pl, la stampante può alimentare inchiostri reattivi, acidi, dispersi e a pigmento, con differenti configurazioni colore. Il nono canale è utilizzabile per il fluido di penetrazione o per un doppio nero, senza pregiudicare la configurazione colori. Grazie all’elevato numero di ugelli, Nassenger 10 produce fino a 450 m²/h in alta qualità, che salgono a 990 m²/h in draft. Per la macchina, SARA Ink ha scelto di utilizzare gli inchiostri reattivi Konica Minolta Type P.

«Nassenger 10, insieme ai coloranti Konica Minolta, produce stampe dai livelli di brillantezza, dettaglio e nitidezza che definirei trasformativi», spiega Romanò. «Volevamo fare un balzo tecnologico, e ci siamo riusciti».

Oltre ad affidabilità e semplicità d’uso, nel valutare l’investimento in una nuova tecnologia di stampa, SARA Ink ha posto l’accento sull’integrazione tra stampante e inchiostro, nonché su ricambi e assistenza tecnica. Un pacchetto che Konica Minolta, costruttore dell’attrezzatura e detentore di tecnologie proprietarie per teste di stampa, elettronica, software e inchiostro, rende disponibile a tutti i suoi clienti.

«Per chi, come noi, produce alti volumi, il costo dell’inchiostro è rilevante e alcuni giudicano troppo vincolanti i pacchetti chiusi, rimarca Romanò. «Ma la verità è che Konica Minolta, con inchiostri di qualità, proposti al giusto prezzo, risolve una diatriba che nell’industria tessile si trascina da decenni».

I volumi di stampa di SARA Ink sono pressoché costanti durante l’anno, e impongono l’utilizzo di Nassenger 10 su due turni, per 5 giorni a settimana. Tuttavia, nei periodi di picco estivi e autunnali, la stampante produce 24/7.

«Avere un fermo macchina, anche di poche ore, può pregiudicare i turni successivi e trasformarsi in un grave danno economico», conclude Restieri. «I nostri clienti vogliono arrivare primi nei punti vendita, e Nassenger 10 si sta dimostrando un’alleata affidabile per noi e per loro».

Pronti alle sfide del futuro

Dopo averne saturato la capacità produttiva, SARA Ink si prepara a unificare il proprio parco macchine sugli standard tecnici di Nassenger 10. Una mossa che supporterà l’azienda nell’affrontare le sfide imposte dai brand della moda, a partire dai riordini sempre più frammentati per azzerare le scorte di magazzino. Anche sul fronte della sostenibilità, la stamperia comasca sta attuando una strategia di riduzione delle emissioni, dei consumi di acqua ed energia. A tal fine, Konica Minolta ha messo a punto inchiostri reattivi ad alta pigmentazione e certificati GOTS. Non ultimo, SARA Ink sta valutando l’impiego su Nassenger degli inchiostri a pigmento di Konica Minolta, caratterizzati da cromie brillanti e alti valori di solidità a lavaggio e sfregamento.